Vi scrivo dal Cairo [2004]
Original
Résumé Una sala adiacente all'ufficio del direttore della scala di milano. È una sorta di anticamera, un luogo d'attesa. Qualche sedia. Un piano. Il luogo e' poco luminoso. A sinistra, due porte. Esse sono colossali, una da sull' ufficio, l'altra sul corridoio. A destra una botola sul pavimento.
Dalla botola entra il suggeritore. E' vecchio, miope, gobbo. Accende la bugia di un candeliere. Si mette al piano. Accenna qualche nota, le prime misure di un'opera di verdi. Improvvisamente, di colpo, delle voci. Tre uomini entrano in scena: terziani, giuseppe verdi e il direttore. Il suggeritore si rannicchia in un angolo e osserva i tre uomini. Extrait « IL DIRETTORE : Ve lo abbiamo comunicato per iscritto cento volte. Con un poco più di diplomazia e meno ostinazione da parte vostra, avremmo evitato questa seccatura. / VERDI : Voi avete fatto credere ai dirigenti del Partito che avevate il mio consenso? / TERZIANI : Non c'é bisogno di procedere al sequestro di Verdi. Che farete, dopo domani, quando il Maestro renderà pubbliche le condizioni che gli avete imposte? / VERDI : Io sono atteso al Cairo. / IL DIRETTORE : Falso. Voi siete tornato. / VERDI : Si é ritardato le rappresentazioni, laggiù, giusto per il tempo necessario a far venire le scenografie e i costumi. Io devo tornare là. Devo terminare “Aida”. / IL DIRETTORE : Non prima di aver composto la mia Opera. / VERDI : La “vostra” Opera! / IL DIRETTORE : Gli accordi fra l'Austria e l'Italia vengono prima del Canale di Suez. / VERDI : Quarantott'ore per fare un'Opera, é impossibile. » |